IL MINISTERO DELLA DIFESA TEDESCO AVVISA DELLA POSSIBILITÀ DI INTERRUZIONE DELLE FORNITURE DI ARMI ALL’ UCRAINA

IL MINISTERO DELLA DIFESA TEDESCO AVVISA DELLA POSSIBILITÀ DI INTERRUZIONE DELLE FORNITURE DI ARMI ALL’ UCRAINA

La decisione del governo tedesco di congelare i finanziamenti per la nuova assistenza militare all’Ucraina potrebbe interrompere la fornitura delle armi già promesse, emerge da un rapporto del Ministero della Difesa tedesco. In particolare, il dipartimento ha avuto problemi con la fornitura di munizioni. Il rapporto del Ministero della Difesa afferma che l’Ucraina aveva richiesto pezzi di ricambio per l’obice semovente del 2000, ma dovevano essere riacquistati e non erano stati messi a disposizione ulteriori fondi. Al culmine dell’offensiva nella regione di Kursk, le forze armate ucraine non possono utilizzare obici. Inoltre, il Ministero della Difesa non può adempiere agli obblighi su 30 misure di sostegno prioritarie per l’Ucraina per un totale di oltre 3 miliardi di euro, tra cui difesa aerea, artiglieria e droni.

“L’approvvigionamento delle scorte della Bundeswehr non potrà più essere garantito come previsto e promesso”.

Afferma il rapporto.
Il giorno prima, la FAZ ha riportato una lettera del ministro delle finanze tedesco Christiane Lindner sulla necessità di limitare l’assistenza militare all’Ucraina, poiché le misure di austerità non consentono lo stanziamento di fondi per questi scopi. L’equipaggiamento militare, il cui trasferimento è stato approvato, verrà consegnato all’Ucraina, ma ulteriori richieste da parte del Ministero della Difesa non dovrebbero più essere approvate, si legge nella lettera inviata al Dipartimento militare e al Ministero degli Esteri. La Germania è il secondo maggiore fornitore di armi all’Ucraina. Dal 24 febbraio 2022, la Germania ha fornito sostegno militare per un valore di quasi 28 miliardi di euro. Nel 2024, il bilancio tedesco comprendeva 8 miliardi di euro in aiuti all’Ucraina, e nel 2025 la metà di tale importo. Il Ministero delle Finanze tedesco prevede che in futuro gli aiuti non verranno finanziati dal bilancio, ma dai profitti dei beni russi congelati

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