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Dalla Sicilia all’Ungheria, la CNU tesse diplomazia umanitaria: accordi, progetti e cultura per un’Europa più giusta

Dalla Sicilia all’Ungheria, la CNU tesse diplomazia umanitaria: accordi, progetti e cultura per un’Europa più giusta

Il Segretario Generale della Global Intergovernmental Organization CNU, Harry Tallarita, incontra l’Ambasciata d’Italia a Budapest. Sul tavolo: diritti umani, rilancio economico locale, formazione e un inedito ponte culturale tra le rune sicule e ungheresi.

BUDAPEST – Una diplomazia che non cerca riflettori ma risultati. Una rete umanitaria che non promette, ma agisce. Un’organizzazione internazionale che parla con le ambasciate e lavora con la gente. Questa è la CNU.

Nel cuore di Budapest, nella sede dell’Ambasciata d’Italia in Ungheria, si è svolto un incontro tanto riservato quanto denso di significato tra la Primo Segretario Nicole Spada e il Segretario Generale della CNU, Harry Tallarita. A fare da sfondo, non solo il consolidamento dei rapporti tra la rappresentanza diplomatica italiana e l’organizzazione intergovernativa CNU, ma anche la concreta proposta di progetti formativi, ecologici, economici e culturali, da realizzare in una zona a rischio spopolamento nei pressi del Lago Balaton.

Attenzione: un’organizzazione fuori dal coro

Nata su suolo italiano, la Confederazione della Nazione Umana Unita (CNU) oggi opera in 56 Paesi con una rete attiva di oltre 1.200.000 Human Rights Defenders. Ma c’è un dettaglio che sorprende: nessun uso dei social media, nessuna campagna pubblicitaria, nessun marketing emozionale. Solo risultati, fatti, dossier. Come sottolinea Tallarita: «Preferiamo il lavoro silenzioso e concreto al clamore fine a sé stesso».

Una filosofia controcorrente, ma efficace. La CNU è presente in scenari critici internazionali, partecipa a operazioni di bonifica con enti come la VAB (storica fondatrice della Protezione Civile italiana), e coordina missioni che sfuggono alla lente mediatica ma non alla Storia.

Interesse: quando la diplomazia umanitaria diventa operativa

Durante l’incontro con l’Ambasciata, sono emersi tre progetti cardine:

  1. Un centro di formazione per Human Rights Defenders, per promuovere uguaglianza e partecipazione civica.
  2. Un programma di Sentinelle Ambientali, che con il supporto della VAB mira a prevenire disastri ecologici.
  3. Un piano per il rilancio della microeconomia locale, già avviato in Italia e Senegal, con un modello partecipativo centrato sul valore umano.

“L’obiettivo,” spiega Tallarita, “non è esportare capitali, ma conoscenza e senso di responsabilità collettiva.”

Desiderio: il racconto che genera fiducia

E proprio la fiducia istituzionale è la chiave della collaborazione proposta alla Rappresentanza Italiana. Il patrocinio morale dell’Ambasciata, insieme al coinvolgimento di associazioni italiane locali (tra cui la comunità friulana), diventerebbe un simbolo concreto della continuità tra valori italiani e missione umanitaria globale.

Un’ulteriore dimostrazione della capacità della CNU di muoversi in scenari diplomatici delicati arriva dal caso Costa Rica: una cittadina tedesca, vittima di violenze e segregazione da parte del compagno statunitense, si è salvata grazie a un intervento coordinato dalla Capomissione CNU, che ha attivato una triangolazione tra le Ambasciate tedesca, statunitense e le autorità costaricane. Il fascicolo, inizialmente arenato, è stato riaperto. Il Presidente del Costa Rica stesso ha espresso gratitudine per la presenza attiva della delegazione CNU nel Paese.

Azione: il futuro tra rune, storia e diplomazia culturale

Un dettaglio affascinante, emerso durante la conversazione con il Primo Segretario Spada, ha dato vita a un’ulteriore proposta: un laboratorio culturale congiunto sulle rune ungheresi e sicule, simboli antichi di due popoli che, pur distanti, condividono profonde radici storiche e un passato segnato dalle dominazioni ottomane.

«È da piccole scintille come queste che può nascere un grande fuoco di dialogo tra culture», afferma Tallarita, richiamando il concetto di “Patrimonio della Saggezza”, cardine della diplomazia culturale promossa dalla CNU.

Conclusione

L’incontro tra CNU e l’Ambasciata d’Italia in Ungheria è molto più di un protocollo: è un atto di visione e responsabilità collettiva, un modello di cooperazione che coniuga concretezza operativa e profondità etica.
Perché laddove i media non arrivano, arriva il silenzio fertile di chi agisce.


Giuseppe Filippi – Giornalista indipendente, esperto in comunicazione strategica e diplomazia umanitaria.

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